Sul piano fisico lo Yoga scioglie tensioni e contrazioni, aiutandoci ad affrontare al meglio lo stress della vita, ma ancora di più, aiuta a cambiare atteggiamento nei confronti delle situazioni che hanno causato questo stress. Infatti lo Yoga non è solo esercizio fisico corporeo ma anche mentale.
Attraverso l’abitudine a mantenere una posizione, nonostante i segnali emotivi e mentali che ci pongono continuamente dei limiti, raggiungiamo un equilibrio psicofisico ottimale. Attraverso la consapevolezza del nostro corpo, si sviluppa il controllo delle emozioni, fino ad essere in armonia con il mondo che ci circonda.
Grazie quindi alla volontà, alla tenacia con cui si mantengono le posizioni, si raggiunge l’elasticità del corpo ma si ottiene contemporaneamente anche l’elasticità mentale, forza, concentrazione, equilibrio.
Si può quindi affermare che lo Yoga diventa con il tempo uno stile di vita, una vera e propria modifica comportamentale che porta a comprendere ogni aspetto dell’esistenza, a riportarlo in armonia, contribuendo al benessere generale dell’individuo.
Ecco quindi lo scopo di frequentare un corso di Yoga: attraverso il distacco momentaneo dai sensi, sperimentando l’immobilità fisica, emotiva e mentale, possiamo indurre cambiamenti nell’atteggiamento del quotidiano, fornire strumenti per una condizione di vita migliore.
Lo Yoga porta all’autocontrollo nelle pulsioni emotive, che sono causa di stress psicofisico, insegnando pratiche per interiorizzare l’attenzione, per non essere dispersivi, per concentrarsi e per non sentirsi più in balia degli eventi ma essere in grado di prenderne il controllo.
Quando si parla infatti di “centratura”, di “radicamento” evoca già l’idea di una persona ferma, calma, lucida, mentalmente e fisicamente pronta ad affrontare ogni situazione. Bene, sono queste le basi su cui si fonda ad esempio il respiro Yoga o Pranayama che si dimostra un mezzo tanto facile quanto potente, realizzabile in qualsiasi momento e di immediato effetto.
Il respiro consapevole, infatti ci permette di tenere costantemente sotto controllo lo stato emotivo, aumentare e riequilibrare l’energia vitale per essere pronti, concentrati e reattivi in ogni situazione.
Ad esempio: ci saremo già accorti che quando inconsciamente viviamo un’esperienza spiacevole, tendiamo a bloccare il respiro, è un meccanismo di difesa che mettiamo in atto per abbassare la nostra energia vitale e disattivare i nostri ricettori emotivi. Così come quando siamo sottoposti a stress nervoso e siamo tesi o agitati abbiamo un respiro corto e rapido, mentre quando siamo sereni i nostri respiri diventano lenti e tranquilli. Possiamo quindi affermare che il nostro stato emotivo influisce sulla qualità del respiro ma non solo, il ritmo del respiro è direttamente collegato a quello del cuore in maniera tale che ad ogni respiro corrispondano circa 4 battiti cardiaci, di conseguenza viene modificata anche la pressione sanguigna e il metabolismo.
Secondo la scienza yogica, i sistemi corpo-mente-respiro sono armonicamente collegati fra di loro, possiamo quindi capire che ad una mente agitata corrisponde un respiro affannoso e un battito cardiaco accelerato, con conseguente aumento della pressione sanguigna…. Ma proprio tornando a questa unione corpo-mente-respiro possiamo, attraverso il controllo del respiro, influenzare il nostro stato emotivo, abbassare pulsazioni e pressione sanguigna e in generale migliorare la nostra salute, rivitalizzando l’organismo, diminuendo l’affaticamento e la dispersione di energia (data dallo stress dovuto alla dissociazione, alla dualità).
Le posizioni Yoga sono chiamate Asana e sono state studiate attraverso l’osservazione degli animali e di alcuni oggetti: ogni essere vivente racchiude in se caratteristiche peculiari che lo rendono unico. Ad esempio dal Serpente si può recepire la sinuosità, la forza, il coraggio, dal Pavone la capacità di resistenza alle malattie (il pavone è immune al veleno dei serpenti) ecc.
La lentezza e la dolcezza con cui vengono eseguite le Asana servono a sviluppare in maniera ottimale il tono muscolare ma anche a vivere la vita rallentando, aumentando la concentrazione. Attraverso le Asana statiche e dinamiche, si impara ad ottenere il massimo controllo neuromuscolare, perché ogni passaggio viene effettuato con lentezza, in armonia con il respiro (per esempio lo sforzo fisico non armonico con la respirazione crea affaticamento e stress, lo stesso sforzo fisico eseguito con la giusta respirazione crea benessere e non stanca). Inoltre in questo modo riproponiamo ancora una volta l’ “unione” educandoci a comprendere come sia la nostra mente, la maggior parte delle volte in maniera del tutto ingiustificata, ad imporci ritmi assurdi senza che noi neanche ce ne accorgiamo. Ma se noi portiamo nella nostra vita un nuovo stato, quello della presenza e della piena consapevolezza, presto saremo in grado di accorgercene e di porre un freno a tutta questa frenesia ingiustificata, risparmiando forza, energia, imparando non più a vivere di automatismi ma ad assaporare ogni gesto, ogni istante.
Dicevamo prima che lo scioglimento delle contrazioni muscolari rende il corpo più rilassato e flessibile, questo -magicamente- si riflette anche nella mente e nel modo di vivere.
Abbiamo visto come, attraverso lo Yoga, si prenda consapevolezza dell’unione che c’è fra mente-corpo-respiro, quindi viene da se dedurre che una persona che manifesta eccessiva rigidità mentale, lo traduce anche nel linguaggio corporeo. Vi è mai capitato di osservarlo nelle persone? Quindi noi, consapevoli di questo, se lavoriamo sul corpo, per renderlo più flessibile, più elastico, ne avremo di conseguenza anche un beneficio mentale fino ad arrivare alla vera e propria “resilienza” ovvero quella capacità di reagire lucidamente ed efficacemente a qualsiasi stimolo negativo esterno.
Concludendo: lo Yoga non è solo pratica ma una fantastica esperienza, è quindi da considerarsi una una vera e propria filosofia di vita.